L'idea: Lo sport per disabili è uno degli strumenti migliori per la riabilitazione e l’inclusione sociale, esso oltre a migliorare laqualità della vita aiuta a ritrovare autostima, vivere emozioni con amici, sentirti realizzato ed apprezzato. Come ciinsegnano le recenti Paralimpiadi di Rio, sempre più persone con disabilità escono dai concetti di “ vergogna” e“assistenzialismo” e attraverso lo sport si affermano come persone normali e che con determinazione combattono per i propri diritti.La FENALC da anni collabora con il Comitato Italiano Paralimpico per promuovere l’attività sportivatra persone diversamente abili, ed in quest’ottica intende proporre un progetto per incentivare l’avvicinamento deiragazzi diversamente abili a discipline sportive in acqua a cui viene generalmente riconosciuto un importante ruolo disupporto nel recupero di alcune abilità motorie in varie tipologie di disabilità, nel recupero e condizionamentodell'apparato locomotore e cardiovascolare, per il completamento e supporto a fini espressamente terapeutici. Laproposta progettuale vuole pertanto essere un’esperienza sportiva ma anche e soprattutto educativa, formativa eaggregativa per i ragazzi che vivono in una situazione di disagio sia fisico che psichico, al fine di favorire la lorocrescita psico-sociale e la loro integrazione nel tessuto e contesto culturale. In particolare, attraverso lacollaborazione e partecipazione al progetto delle proprie articolazioni territoriali presenti su tutto il territorio italiano,saranno realizzate le seguenti attività:
ATTIVITA’ DI ACQUALIGHT (realizzate nelle piscine) rivolta a ragazzi affetti da patologie psicofisiche più gravi , eprevede attività di ginnastica dolce in acqua mirata alla mobilizzazione articolare e il benessere psico-fisicoattraverso una programmazione di esercizi per lo sviluppo e il mantenimento delle funzioni motorie, la resistenzaaerobica e la capacità cardio-polmonare.
ATTIVITA’ DI NUOTO (realizzate nelle piscine) rivolte a gruppi di utenti formati in maniera omogenea per patologia eabilità natatorie.
ATTIVITA’ DI CANOA (attività realizzate a lago e a mare) la canoa è uno degli sport più completi e utili per ilmiglioramento sia delle capacità motorie che di quelle respiratorie e polmonari. Le lezioni di canoa possono essererealizzate sia presso le nostre strutture su lago (livello di difficoltà più bassa), che presso strutture in mare (per unlivello di difficoltà più alto).
ATTIVITA’ DI CANOTTAGGIO (attività realizzate a lago e in mare) il canottaggio per disabili e prevede squadre mistedi uomini e donne per tutte le sue categorie, stabilite secondo criteri di mobilità di diverse parti del corpo (tronco,braccia e gambe). E’ una delle più inclusive discipline paralimpiche, poiché permette di costituire squadre composteda atleti con disabilità di diverse tipologie.
ATTIVITA’ DI DRAGON BOAT Il dragon boat è una disciplina sportiva diffusa in tutto il mondo che prevede gare suimbarcazioni standard lunghe 12 metri e 66 centimetri e larghe un metro e 6 centimetri, con la testa e la coda didrago. Essa è particolarmente adatta per i ragazzi diversamente abili ed è considerata l’imbarcazione ideale perquesto tipo di attività: è una barca è sufficientemente stabile e sicura, la tecnica di voga è semplice e di facileapprendimento.
ATTIVITA’ IN BARCA A VELA con la velaterapia, i ragazzi sono stimolati ad entrare maggiormente in relazione con l’ambiente che li circonda. L’incontro e la condivisione con il resto dell’equipaggio diventa occasione non di scontro fradiverse posizioni, ma di confronto, crescita ed arricchimento. I programmi didattici e le uscite in barca sonostrutturate tenendo conto delle esigenze di persone con diverse tipologie di disabilità.
Le condizioni ambientali giocano un ruolo importante e sono un corollario indispensabile per la nostra attività. Così lanavigazione da attività sportiva diventa anche terapia, che stimola le capacità cognitive e relazionali, invita allarisoluzione veloce di problemi, e quindi ad affrontare la vita quotidiana sulla terra ferma , attraverso laresponsabilizzazione e rendendo i partecipanti consapevoli delle proprie risorse e dei propri limiti. Agli equipaggiprenderanno parte persone diversamente abili di ogni età, fino ai cinquant'anni, sarà bellissimo vederli lavorare tuttiinsieme.
il progetto prevede la realizzazione di un evento conclusivo in cui alla presenza dei mass media saranno presentatele attività realizzate ed i risultati conseguiti, mostrate voto e video delle attività, ed inoltre sarà l’occasione per ipartecipanti di raccontare la loro esperienza e descrivere le proprie emozioni. Le attività del convegno sarannoriportate in streaming sulla web radio e sulla web Tv della piattaforma FENALC per raggiungere la più amplia plateapossibile, sarà dato risalto all’evento anche sulla rivista TEMPO LIBERO.
Le esigenze rilevate
Le attività motorie e sportive hanno un ruolo sicuramente importante nell’intervento socio/educativo rivolto a soggettiportatori di disabilità, gli stessi, infatti, possono, in quest’ambito, trovare elementi di successo e valorizzazionepersonale che difficilmente altrove sarebbero raggiungibili , soprattutto nell’età giovanile. In particolare, per le attività inbarca, sei tu e il vento, tu e il cielo, tu e il sole. Sei tu che decidi la rotta, l’andatura in navigazione, che fai gonfiarele vele al vento o manovri il timone per cambiare mure, tu e il tuo equipaggio. A bordo si sperimenta lo spirito digruppo, si acquisisce un ruolo e quindi la coscienza di essere necessari, ci si deve relazionare, senza scappatoie,con caratteri diversi e così si impara a considerare e rispettare le ragioni degli altri. Ci si confronta con le ansie e lepaure che ognuno si porta dentro e che, in queste persone, sono spesso ingigantite dalla malattia; durante lanavigazione sono coinvolti il corpo e tutte le facoltà intellettive: un’esperienza unica e altamente stimolantespecialmente per chi è costretto a vivere in istituti, dove l’attività fisica e sociale spesso è molto limitata. Il progettosi propone di ribaltare la concezione dell'handicap attraverso attività mirate che hanno come lo sviluppo il piùpossibile completo dell'intelligenza, della comunicazione, della capacità di vivere e di lavorare dei disabili e dellaconsapevolezza che tale capacità è acquisita solo stando all'interno della vita sociale. Partendo dunque dalle suecapacità e dalle sue potenzialità, spesso insospettabili, senza un'attenta verifica con stimoli adeguati, attraversoattività come l'acquaticità si può raggiungere il più alto livello di autonomia possibile per ciascuno, favorendocontemporaneamente quel processo, tanto importante per un disabile, che è l'integrazione nel contesto sociale. Laproposta progettuale pertanto vuole aiutare i disabili non solo al miglioramento della loro condizione fisica, ma anchee soprattutto nelle diverse implicazioni relazionali e sociali relative alla disabilità tenendo presente innanzitutto chese è vero che i ragazzi disabili hanno, a causa della menomazione, notevoli difficoltà a sviluppare degli armoniosi edintegrati rapporti con gli altri esseri umani, è pur vero che anche molta gente ha considerevoli difficoltà a stabiliredegli armoniosi ed idonei rapporti con gli individui disabili e che questo ultimo fattore è, in parte, certamente unfattore che accresce in modo decisivo le stesse difficoltà psichiche ed interpersonali del disabile .
Gli obiettivi perseguiti
Gli obiettivi principali, perseguibili attraverso l’attività progettuale, riguardano principalmente l’accrescimento dellepotenzialità individuali, come lo sviluppo delle capacità innate e l’acquisizione di nuove e diverse abilità, e l’integrazione in un contesto di vita ricco di relazioni significative. L’obiettivo principale è, in sostanza, quello direstituire dignità alla persona diversamente abile che si sente emarginata, di migliorarne l’autostima, attraverso laconsapevolezza di poter essere, in determinate situazioni e rispettando i propri limiti personali, autonomi e in gradodi prendere decisioni.
In definitiva i singoli obiettivi delle attività si possono così riassumere:
-migliorare le proprie condizioni fisiche, intellettive e sensoriali;
-migliorare i livelli di autonomia personale attraverso la stimolazione e il consolidamento di apprendimenti di pratichespendibili anche nei contesti di vita quotidiana;
-dare la possibilità a ragazzi diversamente abili di compiere nuove esperienze attraverso le quali sia possibileconfrontarsi e crescere insieme;
-permettere ai ragazzi diversamente abili il raggiungimento di risultati, che ricompensano di tutta la fatica fisica epsichica e di tutte le difficoltà affrontate;
-maggiore riduzione dell’isolamento con costruzione di riferimenti e obiettivi meglio definiti;
-cambiamenti nel proprio “Sé” attraverso una maggior autostima e migliore capacità assertiva;
-migliore conoscenza del territorio, del contesto nautico e del suo funzionamento;
-maggiore capacità di gestione delle emozioni;
-maggiore capacità di riconoscere i propri confini e le regole del gruppo;
-migliore apertura, socialità e accettazione dell’altro;
-maggiore consapevolezza di riuscire a produrre cambiamenti sociali e influire sull’ambiente con il proprio supporto;
-miglioramento dei processi comunicativi e cognitivi (attenzione, concentrazione, memoria, linguaggio);
-raggiungimento di un sufficiente grado di autonomia di pensiero e azione .
Le metodologie di intervento previste
Tra gli interventi riabilitativi innovativi che nei recenti anni sono stati formulati per stimolare ed esaltare le doti deisingoli nell'ambito del disagio fisico, psichico e sociale la pratica delle attività in acqua, in canoa e in barca a velahanno dimostrato, per l'entusiastica risposta di chi ha potuto sperimentarla, di essere metodologie valide,promuovendo un incremento della qualità della vita dei soggetti coinvolti. Non è nuova l'intuizione dell'importanza diun forte coinvolgimento della persona disabile o socialmente svantaggiata in una stimolante attività di gruppo. Unsoggetto con handicap che arrivi per la prima volta in piscina si trova in una condizione di grande insicurezza poiché,il più delle volte, non conosce l'ambiente e le persone che gli stanno intorno, dunque non sa cosa gli può capitare.
Metterà in atto così diversi meccanismi di difesa che sortiranno un rifiuto delle proposte che gli saranno rivolte. E'importante per l'operatore comprendere i messaggi che gli vengono trasmessi e sapere poi scegliere uncomportamento adeguato. L'esperienza che un ragazzo diversamente abile vive è sì positiva sul fronte delraggiungimento di determinate capacità ma, al tempo stesso, significativa per quel che riguarda la socializzazione.
E questo può valere per qualsiasi forma di disabilità. Il rispetto dei tempi del soggetto è un fattore fondamentale, nonbisogna scoraggiarsi, perché i tempi possono essere anche molto lunghi, ma la fiducia è un aggancio senza il qualenon si può sperare di ottenere qualche risultato significativo.La metodologia utilizzata, di natura socio–psico–educativa, è improntata sul lavoro di gruppo.
I risultati attesi
I principali risultati attesi dal progetto sono: incrementare le autonomie individuali e la qualità di vita delle personecon disabilità intellettiva, offrire agli adolescenti a sviluppo tipico un’occasione per riflettere sui propri atteggiamentinei confronti della disabilità e offrire alle famiglie dei ragazzi e dei giovani adulti con disabilità un’occasione dialleggerimento dalla proprio condizione. I partecipanti con disabilità avranno la possibilità di miglioraresignificativamente le proprie abilità di vita, la loro autodeterminazione e dunque la loro qualità di vita, inoltre, anche icosiddetti normodotati cambiano in maniera significativa le proprie idee sulla disabilità e sul diverso, la vela e lanavigazione siano particolarmente indicate perché costringono ad una convivenza in spazi ristretti. La barca e lacanoa in particolare, permetteranno ai giovani con disabilità di esercitarsi sulle autonomie necessarie per la vitaindipendente mettendole al servizio della comunità e ai “normodotati” la possibilità di conoscere coetanei condifficoltà. Per tutti un’occasione per imparare l’arte del rispetto e della convivenza apprezzando i talenti degli altri escoprendo le proprie barriere da superare correggere.
Trasferibilità dell'iniziativa o del progetto e dei suoi risultati
La caratteristica innovativa del progetto riguarda soprattutto il diverso ambiente in cui saranno chiamati ad operare iragazzi diversamente abili e la distribuzione di compiti e ruoli per lo sviluppo motivazionale, oltre che la capacitàcritica e il senso di responsabilità. Pertanto, la FENALC potrà sperimentare l’efficacia del proprio interventoattraverso l’impegno e i risultati raggiunti, che saranno poi facilmente trasferibili in qualsiasi contesto territoriale.
Infatti, il nostro modello proposto, innovativo, testato e validato a livello nazionale, ma allo stesso tempo applicabileattraverso l’adeguamento funzionale al contesto specifico di attuazione, risulta essere, per sua stessa natura,facilmente trasferibile e riproducibile. Si tratta di un intervento integrato e sistemico perché favorisce scambi continuidi esperienze tra i diversi laboratori e tra tutti gli attori locali. E' pensato, organizzato e realizzato attraverso lapartecipazione sul territorio della maggior parte degli stakeholders interessati alla tematica (FENALC, associazionilocali e, soprattutto, i disabili stessi). Uno dei principali punti di riferimento nell’elaborazione del modello operativo è,infatti, il territorio, inteso sia come oggetto specifico dell’intervento sia come interlocutore e risorsa per lo sviluppoprogettuale.