Le riforme del lavoro in Italia e Francia e la protezione sociale dei lavoratori in tutti i paesi europei con il rispetto di un principio di reciprocità: questi i temi al centro dell'incontro che il Ministro Poletti ha avuto ieri, a Parigi, con la collega francese El Khomri.
Tutti d'accordo sulla necessità di un'azione coordinata con i partner europei per trovare risposte adeguate ed innovative alle profonde e rapide trasformazioni sociali indotte dalla diffusione delle nuove tecnologie, la digitalizzazione, la robotizzazione e le nuove forme di lavoro, comprese quelle basate su piattaforme digitali. Una sfida che non può essere vinta senza un ampio e convinto rilancio della dimensione sociale dell'Unione Europea, per rimettere il lavoratore ed il cittadino al centro dell'attenzione.
"Viviamo un cambiamento molto profondo, forte - ha dichiarato il Ministro al termine dell'incontro - l'innovazione, la tecnologia, la digitalizzazione cambiano il lavoro. Dobbiamo costruire una posizione condivisa in Europa intorno alla tutela del lavoro, alla sua nuova organizzazione, per combattere il dumping sociale, costruire regole buone per il buon lavoro. Il mutamento è così veloce che o affrontiamo insieme questo sforzo, per comprenderlo, o non ce la faremo a tenere il passo".
Particolarmente preoccupante è il fenomeno della disoccupazione giovanile, rispetto alla quale il Ministro ha sottolineato l'esigenza di interventi per unire le competenze del lavoro alla formazione. "Anche con la disoccupazione giovanile così alta - ha spiegato - da noi ogni cinque posti di lavoro offerti ce n'è uno che non trova qualcuno in grado di farlo. Abbiamo un problema di competenze, c'è bisogno di un lavoro di accompagnamento che aiuti i giovani ad allinearsi con i cambiamenti, con la digitalizzazione".
Riflessioni condivise anche dalla Ministra francese, che ha osservato come sia necessario puntare sempre di più sull'alternanza studio-apprendistato, anche allargando il sistema Erasmus alle esperienze professionali.
"L'Europa – ha aggiunto Poletti - è fondata sulla capacità di garantire la mobilità delle persone, delle imprese e del lavoro. Un grande obiettivo, che ha fatti grandi passi avanti, ma che ha bisogno di essere costruito sistematicamente dentro una logica di reciprocità. Non possiamo accettare il dumping sociale, gli spostamenti di imprese, perché' ci sono politiche fiscali che spostano equilibri. Le regole devono essere analoghe in ogni luogo per consentire che questa dinamica di crescita, figlia della libertà di insediarsi e della possibilità di dimostrare di essere efficienti è in grado di far crescere l'impresa, è un obiettivo che va sempre coltivato".
Sul tema la ministra El Khomri ha poi aggiunto un'osservazione sulle classi politiche messe in discussione dopo la Brexit: "Se oggi non siamo in grado di spiegare che libertà di circolare non significa libertà di sfruttare saremo contestati dalla gente - ha detto - a livello europeo dobbiamo essere capaci di rivedere la direttiva sui lavoratori distaccati, dobbiamo vietare le società fittizie che esistono solo per aggirare le regole".
Dopo l'incontro con la Ministra, nella Residenza dell'Ambasciatore d'Italia a Parigi, Giandomenico Magliano, il Ministro Poletti ha incontrato numerosi tra i principali esponenti del mondo dell'economia francese, ai quali ha illustrato la riforma del mercato del lavoro in Italia e le sue prospettive.
Le riforme introdotte nel nostro Paese hanno registrato un particolare apprezzamento del Segretario Generale dell'OCSE, Gurria, con cui il Ministro Poletti si è intrattenuto nel corso di un colloquio. Con Gurria sono state esaminate tra l'altro le prospettive di collaborazione con OCSE e Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) nell'ambito della partecipazione italiana al G20 e della Presidenza italiana G7 per una riflessione approfondita sul futuro del lavoro e della protezione sociale.
Prima di lasciare Parigi, Il Ministro Poletti ha dedicato la mattinata di oggi ad un incontro con gli Ambasciatori dei Paesi OCSE, riuniti in una sessione straordinaria del Consiglio, ai quali ha illustrato la riforma del mercato del lavoro in Italia.