Zygmunt Bauman, tra i più importanti e stimati filosofi e sociologi contemporanei, è morto a Leeds, in Inghilterra, aveva 91 anni. Bauman era conosciuto soprattutto per i suoi studi sull’Olocausto, sul consumismo e sulla società postmoderna, che descrisse con la famosa formula di società liquida. Con l’espressione “società liquida”, ancora oggi l’elemento più conosciuto dell’opera di Bauman, intendeva descrivere l’incertezza e la precarietà delle relazioni e della vita nella società contemporanea, contrapposta alla “solidità” di quella che l’ha preceduta. “Società liquida” fu usato da Bauman in sostituzione del termine “società postmoderna”, molto abusato e frainteso dagli anni Novanta in poi.
Bauman era nato a Poznań, in Polonia, nel 1925, in una famiglia di origini ebraiche. Scappò in Unione Sovietica nel 1939 per via delle persecuzioni naziste. Studiò filosofia a Varsavia, e per un breve periodo alla London School of Economics, fino al 1968, collaborando con riviste specializzate e formandosi come intellettuale marxista. Alla fine degli anni Sessanta, dopo essere diventato in parte critico verso il governo comunista polacco, decise di lasciare la Polonia a causa di una vasta epurazione antisemita: insegnò per un po’ a Tel Aviv, per poi accettare la cattedra di sociologia all’Università di Leeds nel 1971, diventando professore emerito nel 1990.Il pensiero di Bauman si è concentrato sui temi del consumismo, della globalizzazione e del totalitarismo, e la sua interpretazione della società moderna ha avuto molta influenza sui movimenti di sinistra della fine del Novecento.